środa, 7 października 2015

Eisenberg Paris

Buongiorno bellezze!

Oggi vi parlo di un marchio di alta profumeria: EisenbergJosè Eisenberg

L'uomo dietro la marca è un appassionato della bellezza, un creatore, un perfezionista:

Le Sue ricerche in Svizzera, al vertice della bio-cosmetica, si dirigono sull'azione combinata delle molecole, tutte attinte dalla natura.

La Formula Tri-Molecolare® messa a punto dopo 15 anni di studi e test, rigenera, energizza e ossigena l'epidermide.

Nel cuore di ogni trattamento, essa permette di dinamizzare tutti i principi attivi associati nelle formulazioni.

RISULTATI SPETTACOLARI E DI LUNGA DURATA,

UNA PELLE PIÙ GIOVANE E LUMINOSA !

L'azienda mi ha inviato gentilmente dei prodotti da testare per voi.

La prima cosa che ho notato è la cura che Eisenberg ha per i dettagli, una scatola bianca ha racchiuso una meravigliosa bag in cartone rigido racchiusa da un nastrino in raso, il tutto molto elegante e minimale.

Ogni prodotto è confezionato perfettamente, protetto da una velina trasparente sigillata con le iniziali del marchio.

Il primo prodotto che ho ricevuto é:

TRATTAMENTO VELLUTATO STRUCCANTE IDRATANTE

TRI-MOLECULARE®

Detersione perfetta

Viso e Occhi

Tutti i tipi di Pelle

Il primo gesto Indispensabile per ottimizzare l'efficacia dei trattamenti EISENBERG. Latte cremoso ultra-idratante, elimina delicatamente trucco e impurità, gli Olii di Albicocca, Avocado e gli estratti di Camomilla lasciano la pelle morbida e vellutata.Utilizzo:

Mattina e sera, con leggeri movimenti circolari sul viso e collo. Sciacquare accuratamente con acqua o con la Lozione Tonica ed asciugare. Per struccare gli occhi, mettere il Trattamento Vellutato su un batuffolo di cotone inumidito.

Testato oftalmologicamentePrezzo € 55 per 200mlConsiderazioni:

Questo struccante è il migliore che abbia mai provato, il costo elevato è appagato dalla qualità di questo latte dalla profumazione delicata e piacevole.

Lo si applica su un dischetto e strucca una favola, inoltre lascia la pelle morbida e fresca, una sensazione che provo solo dopo aver messo una buona crema idratante; Ottimo!

LATTE CORPO IDRATANTE

TRI-MOLECULARE®

Anti-Radicali Libre

Azione Levigante

Protettrice

Latte fluido istantaneamente assorbito. Idrata grazie all'Acido Ialuronico e agli Olii di Jojoba, ripara e protegge, con in più, l'azione anti-ossidante e il profumo delicato del Tè Verde. La pelle è morbida e vellutata !Utilizzo:

Far penetrare su tutto il corpo ogni giorno dopo la doccia o il bagno.

Prezzo € 61 per 200ml

Considerazioni:

Questo latte corpo ha anch'esso una fragranza fresca e piacevole, ha una consistenza fluida proprio come il latte , si assorbe velocemente e idrata moltissimo la pelle lasciandola piacevolmente vellutata.

EAU FRAÎCHE

Eau de Parfum

… Scintillanti

Coscate azzurre

In una scia

Di fragranza …

Note di Testa:

Bergamotto, Cardamomo, Pepe Rosa.

Note di Cuore:

Anice, Menta, Zenzero, Lavanda, Neroli.

Note di Fondo:

Legni Preziosi.

Prezzo  a partire da € 55

Considerazioni:

Questo profumo mi ha sorpresa, solitamente punto sulle fragranze dolci e leggendo le note non mi ha convinto molto.

Spruzzata la fragranza però mi sono ricreduta, ha una forza leggera e frizzante, lo trovo molto fresco in poche parole mi piace!

Dovreste annusarlo per innamorarvi!

Per scoprire ed acquistare i prodotti Eisenberg visitate il sito:

http://www.eisenberg.com

Due chiacchiere con... Luca Palumbo

Luca Palumbo nasce a Napoli, ma è vissuto in Molise fino al 2004 ed ora vive e lavora a Roma come operatore sociale. Ha collaborato per la rivista di satira e umorismo di Isernia L'Interruttore per due anni. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro, una raccolta di racconti intitolata Il Pianista Nano per la 0111 edizioni. Nello stesso anno un suo racconto, Il Risveglio, è stato pubblicato nell'antologia The Clash – Lo scontro-Storie di lotte e di conflitti edito da Luigi Lorusso editore. Suoi racconti sono stati pubblicati su siti letterari come Progetto Babele, Fuori Le Mura e Tapirulan. Assiduo frequentatore del Forum "Creativity station", il protagonista del suo futuro romanzo (Un maledetto freddo cane) Matteo Furst è anche il protagonista di Storie dalla metropoli rubrica che cura sul magazine Creativity papers. Oltre a questa rubrica si occupa di musica rock, sua grande passione essendo egli stesso <>, come ama definirsi. Ma vediamo cosa ha risposto alle mie domande: 1)      Luca nasci nella bella Napoli, vivi nel quartiere Scampia per sei anni. Poi vai in Molise per stabilizzarti, infine, a Roma. Quali ricordi conservi del tuo peregrinare da un paesino all'altro del Molise e quali del rione in cui sei vissuto per sei anni?Dei miei molteplici spostamenti, soprattutto in Molise, ricordo in particolar modo l'irrefrenabile desiderio di fermarmi in un posto e avere la possibilità di  creare amicizie stabili, per non doverle cambiare ogni volta. E' stato difficile, specialmente nei primi anni. Ma poi ho trovato la mia dimensione, anche se ovviamente temporanea, in un piccolo paese in cui, finalmente, ho trovato molte persone alle quali attualmente sono legato. Del rione Scampia porto dentro, per mia fortuna, le costruttive esperienze scolastiche e sportive. Mi piaceva andare a scuola e fare sport, cose che mi hanno tenuto abbastanza lontano dalla strada. Naturalmente ricordo anche sangue in terra dopo un omicidio, scippi, siringhe negli angoli del quartiere e amici bruciati presto (a soli quattordici anni) per via della droga e dell'arroganza e prepotenza dei primi piccoli boss della camorra locale di allora. Parlo della fine degli anni ottanta e inizio novanta. 2)      Come sei "approdato" alla scrittura. Chi o che cosa ti hanno spinto a scrivere?Ho cominciato a scrivere proprio quando vivevo nel rione Scampia, grazie alle letture e ai libri di mio padre. Ecco, i libri sono un'altra cosa che mi hanno aiutato in un contesto sociale così drammatico. Al tempo, ero un ragazzino, leggevo soprattutto gialli. Scrissi, a quattordici anni, un romanzo giallo insieme a un compagno di scuola. Era ambientato proprio nell'istituto che frequentavamo. Poi sono cambiati i miei gusti ma non mi sono più fermato a scrivere. Che cosa mi ha spinto a scrivere? In principio era il desiderio di evadere da una realtà orribile, ora è la necessità di rimodellarla come vorrei, attraverso la provocatoria criticità verso i nostri tempi. Non rappresento mondi sognati ma l'impossibilità di accettare quelli che viviamo. 3)      Hai iniziato con un giornale satirico, L'Interruttore, quanto ha influito la satira sulla tua scrittura?Indubbiamente molto, sia agli inizi sia ora. Ho sempre avvertito un forte senso di nausea e ribrezzo verso chi crede di mettere deliberatamente ordine alla mia vita per interessi propri, schiacciandomi con il peso di un potere conquistato con i mezzi più disgustosi. Sono pacifico e pacifista, ma ho pensato bene, quasi sin da subito, tentare di difendermi dai mostri con un'arma pesante: quella del "ridicolizzare". Quando collaboravo con la rivista L'Interruttore ho scritto diversi pezzi, insieme a un altro redattore, i cui colpi sferzanti erano puntati contro un politico e imprenditore locale, noto sfruttatore legato alla criminalità organizzata. La rivista chiuse i battenti all'improvviso. Un successo e un insuccesso allo stesso tempo. L'importante è non smettere. 

Eduardo Delgado - Fábrica de Música (1992)

Olás! Pensei, hoje, em postar aqui alguma coisa relacionada à Sexta Feira da Paixão e ao mesmo tempo que fosse uma produção independente. Não me lembrei de nada muito específico e nessas condições. Daí, resolvi fazer melhor, trazer um disco de música instrumental, calmo e contemplativo. Me lembrei deste álbum do compositor, flautista e saxofonista Eduardo Delgado. Até na capa, sua figura de barba, nos remete a outra, de um Cristo flautista (ou seria um Ian Anderson disfarçado?) Talvez, nenhum, nem outro, ou mais ainda...

Eduardo Delgado é um instrumentista mineiro que faz parte da nata gorda dos músicos de Belo Horizonte. Já tocou com os mais diversos artistas da música, passeando pelo rock progressivo, jazz, música instrumental mineira (que é algo ainda a ser classificado), chorinho e tudo mais onde cabe uma boa flauta ou sax.

"Fábrica de Música" foi o primeiro disco deste excelente músico, lançado de forma independente, no início dos anos 90. Apresenta um repertório com nove músicas suas e de artistas mineiros como Juarez Moreira, Beto Lopes, Tavinho Moura com Milton Nascimento e Paulinho Pedra Azul. Tocam com ele na banda Kiko Mitre no baixo, Ricardo Fiuza no teclado, Nenen na bateria e Amaury Angelo na guitarra. Como convidados, participam ainda, de uma forma ou de outra, Tavinho Moura, Juarez Moreira, Mauro Rodrigues, Beto Lopes, Chico Amaral, Gilson Queiroz e Victor Santos.

Taí um bom disco para se ouvir num dia como o de hoje (e no de amanhã, depois e depois...)reencontrobalada para lucianameus amigosem poucas palavrasvalsa do desencantocanto das águasfernandabrisapeguei a reta

Educazione siberiana - Nicolai Lilin

Titolo: Educazione siberianaAutore: Nicolai LilinEditore: EinaudiPagine: 343Data di pubblicazione: 15 Marzo 2010ISBN: 9788806202569Prezzo: 12.50 €

Sinossi:Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di

nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito

nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi

indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In

Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente

diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio

come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la

tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con

gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro

il distretto di polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e

sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai

primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria,

mi veniva da piangere tanto ero felice". La scuola della strada voleva

che presto dal coltello si passasse alla pistola. "Eravamo abituati a

parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o

di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del bene, per

la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere

un ossimoro, cioè un "criminale onesto". Con uno stile intenso ed

espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza

dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure

decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile,

tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.

Devo confessarvi subito una cosa. Anzi, due.

Questo romanzo mi attira da quando è uscito, ma da quando è uscito mi respinge anche. Mi spiego: da quando è uscito l'ho preso in mano in libreria, al supermercato, in autogrill, in tutti i posti in cui si posso trovare dei libri insomma, così tante volte che se avessi letto ogni volta una decina di pagine lo avrei finito senza acquistarlo. Ma non l'ho mai letto, non ho mai avuto il coraggio perché volevo sapere, ma avevo anche paura di ciò che avrei potuto trovare tra le sue pagine.

La seconda cosa che devo confessarvi è che l'ho letto (perché me lo hanno regalato al compleanno) solo dopo aver visto il film che mi è piaciuto un sacco. E pure più del libro.

Ecco, l'ho detto. Ora vi ho confessato davvero tutto.

L'inizio della sinossi che ho sopra scritto dice "Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di

nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo?"

Ed è spinta da questa domanda e dalla curiosità che si prova sempre qualcosa di sconosciuto e così lontano da noi, che ho deciso di farmi coraggio e immergermi in questa cultura così distante da noi, una cultura fatta di leggi proprie, leggi strane, leggi che per noi sono a volte del tutto inconcepibili.

Nicolai Lilin ci racconta la sua educazione siberiana e la sua vita a Fiume Basso, tra delinquenza, violenza e armi di ogni genere.

Quando l'ho finito, cinque giorni fa, ho dato di getto la votazione massima su aNobii. Poi, però, ci ho riflettuto ed ho cambiato opinione perché il libro è decisamente interessante, racconta in modo molto vivido e senza mezzi termini la vita in una comunità criminale (che io continuo a definire sui generis), ma lo fa in un modo talmente prolisso e, a volte, talmente dettagliato, che quasi esaspera e stufa.

Non è un brutto romanzo, ma se avete visto il film e avete deciso di leggerlo per quello, aspettatevi tutta un'altra cosa.

Se, invece, siete titubanti e non sapete se leggerlo o meno, non so proprio cosa consigliarvi...

E fu così che arrivò Natale...

Ho iniziato a scrivere questo post ormai una decina di volte ma, nel mentre, succedeva sempre qualcosa che mi spingeva a fermarmi, lasciarlo a metà, cancellarlo e iniziare, di nuovo, tutto da capo!

So di essere stata un po' assente da questo angolino, avevo così tante cose da raccontare ma mi sono dovuta scontrare contro quella brutta bestiaccia chiamata influenza e io odio essere malata. Quel senso di stanchezza perenne che ti intorpidisce il corpo e la mente e ti fa crollare esausta nel letto alle nove di sera quando avresti bisogno di ore supplementari per fare tutto ciò che devi.

Potrete, quindi, immaginare quanto sia stato difficile trascinarmi in giro e provvedere ai regali in quella caotica atmosfera che fa riversare tutti per le strade in una corsa all'ultimo secondo che vede protagonisti anche chi i regali avrebbe potuto farli con calma qualche settimana prima, però questo è un altro discorso.

Da piccola sono sempre stata particolarmente attratta dal Natale perchè, un po' come tutti i bambini del resto, ero affascinata dalle luci, dalle decorazioni e anche dal rumore che fa la carta quando apri il tuo pacchetto, l'attesa e l'emozione della sorpresa!

Mi ricordo che un anno avevo chiesto una carrozzina per il mio bambolotto e...ero talmente agitata che mi sono svegliata durante la notte e mi ci sono messa a giocare subito!

Negli ultimi anni, però, ho notato molti cambiamenti, o magari li ho visti solo io o forse sono soltanto cresciuta, e tutta quell'atmosfera magica si è trasformata in una triste corsa verso regali che magari non piaceranno e non piacciono nemmeno a noi ma è maleducazione non fare.

Si è tinto di ipocrisia nel notare quanto, per e verso certe persone, vogliamo mantenere comunque una facciata amichevole e omaggiarli di un regalo quasi ci importasse davvero di quella amica o conoscente, salvo poi non farci sentire reciprocamente per tutto l'anno.

E invece chi ti è amico davvero non ha bisogno di un regalo per dirti che ti vuole bene, te lo dimostra tutto l'anno con la sua presenza, pazienza e calore.

Per non parlare delle decorazioni! Non so da voi, ma nella mia ridente cittadina da qualche anno vengono usate quelle oscene decorazioni blu e rosse, solo e rigorosamente nelle strade principali, che se esci dal centro anche solo di una decina di metri è tutto desolatamente triste proprio perchè paragonato all'illuminazione di qualche via prima.

Insomma io quelle luci non le sopporto davvero! Non hanno nulla della mia amata atmosfera natalizia, sono così impersonali, asettiche...

Divago e non voglio essere troppo acida, almeno in questo periodo.

Tra l'altro stamattina mi è successa una cosa stranissima (o almeno per me): ho incrociato il mio vicino di casa, quello che di solito si occupa sempre di allestire l'albero e il presepe in portineria e che mi saluta con fare sbrigativo, e....si è fermato, avvicinato, mi ha fatto gli auguri, mi ha stretto la mano, mi ha chiesto cosa ne pensassi del presepe....che davvero il solo pronunciare la parola Natale renda tutti più buoni?!

E quindi, da brava personcina quale sono, voglio chiudere fuori dalla mia porta dell'ufficio (sìììì sono ancora alla mia scrivania invece di essere là fuori a sgomitare per i due ultimissimi regali!!!) la mia consueta acidità ed essere un pochino la bambina che ero.

Dato che domani non riuscirò sicuramente a postare qualcosa, spero mi perdonerete se inizio a farvi ora gli auguri di Buon Natale con la speranza:

- che sia un Natale divertente, pieno di allegria e risate;

- che vi faccia sorridere alle persone con cui siete e a coloro che non ci sono più;

- che vi faccia capire quanto siamo fortunati anche solo per la possibilità di festeggiarlo di nuovo tutti insieme questo Natale;

- che sia una festa, anche solo per una cena o per un pranzo;

- ma soprattutto che sia un Natale dolce e goloso, come è giusto che sia, che alla dieta ci si pensa dopo la Befana :)

Un abbraccio virtuale ad ognuno di voi e pure a chi vi pare!

Olivia.

ps. non vi abituate troppo a tutte queste smancerie e sviolinate...

Effetti farmacologici e farmacocinetici della madragora.

Pensavo anche io molto tempo fa che la madragora fosse solo leggenda, ma veramente tantissimi anni fa: quanti? Be' circa più di quaranta anni fa... pensavo che fossero piante mitologiche e che fosse giunta a noi la leggenda di questa pianta che ha invece dei principi attivi interessanti.

Ciò che colpiva di più e la sua fama derivano dal fatto che hauna radice che ha forma antropomorfa. Quelle che consideravano streghe invece ne conoscevano gli effetti magari in modo sterotipato, perché la assumevano attraverso uguenti che si applicavano sul corpo magari insieme ad altri pricipii attivi di altre piante, ergo le allucinazioni...Ed ecco una piccola nota sugli effetti dell'assunzione della mandragora, essiccata, o non, radice, foglie o fiore. Il principio attivo della mandragora officinalis, appartenente alle solanacee, è la solanina, da cui la joshina, o ioscina, scopolamina, che è un atropinosimile, un alcaloide.La scopolamina, o ioscina, ferma reversibilmente i recettori colinergici impedendo l'interazione tra acetilcolina e recettori muscarinici. Se assunta in dosi massive può dare sonnolenza, amnesia retrograda, tachicardia, blocco della vasodilatazione, secchezza delle fauci, secchezza oculare, secchezza bronchiale (v. uso fino agli anni '50 dello stramonium nei pazienti asmatici), dà blocco della sudorazione, può anche avere effetti sulla termoregolazione, e in alcuni soggetti provocare febbre, provoca midriasi=pupille dilatate, impedisce l'accomodamento oculare=cicloplegia. Quindi come atropinosimile agisce rilassando i muscoli lisci, e anche in dosi tossiche, diarrea, agitazione psicomotoria, stupor, allucinazioni: in DL50 delirio, paralisi respiratoria, coma morte. Ovviamente si parla di un over dose del principio attivo, quindi dipende molto da quanto principio attivo si è assunto, mangiando parti della pianta. Ma la ioscina o scopolamina a piccole dosi può essere usata anche a scopo terapeutico, o diagnostico.Ad esempio dall'oculista, adesso si usano prodotti sintetici o semi-sintetici dell'atropina, ma prima si usava, proprio colliri con percentuali minime di atropina. Non dimentichiamo che l'atotropina si trova pricipalmente nell'Atropa Belladonna.

El Gaucho - l'Argntina a Milano

Rieccomi!

Oramai il blog è stato messo in standby come avrete capito. Gli impegni sono talmente tanti, le scadenze talmente ravvicinate che a volte faccio fatica a far quadrare tutto. In più spesa, lavatrice, pulizia casa insomma...un equilibrio precario.

In tutto ciò anche lo studio... ma ce la farò!

Avrei un sacco di post da condividere con voi. Cucino poco in realtà e per fortuna la mensa pensa al mio pranzo ma sto scoprendo nuovi posticini.

Il post di oggi è sulla mia avventura argentina qui a Milano, proprio dietro casa.

El Gaucho. Vi accoglierà con luci soffuse, divanetti rivestiti di pelle, legno scuro e luci di candela. Un posto non pretenzioso ma elegante, in cui andare in coppia o in famiglia.

Lo sconsiglio per grandi tavolate di amici, perderebbe l'atmosfera intima. 

Il servizio è attentissimo ad ogni particolare, dall'ordinazione precisa alle portate fino al vino e all'acqua prontamente versati appena finiscono.

Ora mi direte...dettagli. Certo che sono dettagli ma fanno la differenza.

Menù argentino con ottima selezione di carni, contorni e dolci.

Un punto a favore dei vini. Ottimi. Provato un calice di rosso su consiglio del personale. Ottima scelta per accompagnare uno spiedino di carne e verdure.

Pensate ai soliti spiedini tristi che si servono al ristorante?

Dimenticatevelo. Qui ci si mangia in due, i filetti sono tenerissimi e la disposizione rispecchia la cura dello staff in cucina.

La cucina è a vista così da osservare la maestria degli chef.

Punto a favore anche qui per i contorni: purè di zucca cremoso, non stucchevole. Ottimo. Così come ottima è la selezione di formaggi alla griglia serviti per antipasto. E le salse di accompagnamento tra cui la famosissima chimichurri.

Se siete amanti delle costate qui troverete il vostro regno!

Dicevo che le porzioni sono ottime, abbondanti al punto che per assaggiare più portate potete pensare di dividerle in due o anche in tre come il caso della costata da noi presa.

Dolci. Unica nota stonata forse dalla mia scelta poco azzeccata è che il dulce de leche risulta leggermente stucchevole insieme al cocco.

Prezzi medio alti, circa 40€ a persona ma assolutamente meritatissimi per qualità e quantità del servizio e del cibo.

Altra nota a favore degli amici maschi è la presenza di Xavier Zanetti quasi fissa! :)

El Gaucho

via carlo d'Adda 11

02v89400839